Donare è cultura

Si è svolta lo scorso fine settimana a Mantova l’ottantesima Assemblea generale dell’Avis, dal titolo “Donare è cultura”.

All’incontro ha partecipato una delegazione dell’Avis regionale Marche, guidata al presidente Massimo Lauri, che è intervenuta trattando diversi argomenti e ripercorrendo le ultime azioni svolte dall’associazione marchigiana di volontari.

«Dopo l’accreditamento delle strutture Trasfusionale e Unità di Raccolta, – si legge nell’intervento dell’Avis Regionale Marche – abbiamo continuato il percorso per il miglioramento della qualità, certificando ISO 9001 l’Avis Regionale e le stesse UdR. Percorso che andremo ad estendere a tutti i Centri di Raccolta, anche quelli che rappresentano articolazioni dei Centri Trasfusionali. Crediamo sia veramente strategica una migliore organizzazione della chiamata, argomento che abbiamo iniziato a trattare e che ci vedrà particolarmente impegnati nei prossimi anni. Ci dovremo indirizzare verso la chiamata centralizzata. Sarà un’opportunità per avere una gestione più attenta, in base alle necessità ma, anche, l’opportunità di modulare l’andamento delle donazioni in modo uniforme su tutto il territorio».

Durante l’intervento si è parlato anche di plasma: «Parlando di programmazione non possiamo trascurare il plasma e i plasmaderivati. Anche nella nostra Regione dopo anni di crescita, siamo ora in calo a causa della diminuzione della raccolta di sangue. Certamente crediamo irrinunciabile il modello del conto lavoro, ritenendo che il plasma umano, come bene etico, non possa essere fonte di profitto e speculazioni economiche. Ancorché importante l’adeguamento alle indicazioni del nuovo decreto sul quantitativo del contenuto delle sacche di plasma, non riteniamo condivisibile la rigidità delle disposizioni relativamente alla raccolta già effettuata, in quanto non strettamente correlata a garanzie di qualità e sicurezza. Conseguentemente, il mancato utilizzo delle sacche raccolte, frutto della generosa donazione e, pertanto, bene etico, costituisce un depauperamento di risorse ed una mancata considerazione nei confronti dei donatori, specialmente quando non dipende da negligenza del donatore e/o dell’Associazione ma, dalla mancata applicazione delle nuove modalità di raccolta da parte dei Centri Trasfusionali».

Infine un ringraziamento al lavoro svolto dai giovani: «Ci hanno regalato un anno fantastico, nonostante tutte le difficoltà incontrate e hanno dimostrato una maturità oltre il normale, non facendole trapelare, ma aumentando sapientemente le energie e sacrificandosi. Per premiare il loro impegno a tutti i livelli, anche Nazionale, proponiamo la candidatura di Ancona come sede della Consulta Giovani Nazionale nel prossimo autunno. Perché la sfida sia vinta occorre che la palestra virtuale per allenare i nostri giovani non sia la sola Consulta ma i Consigli delle Avis Comunali, Provinciali e così via; se lavoreremo tutti con questo specifico obiettivo nei prossimi anni, saremo certamente in grado di accompagnare un’Avis sempre più giovane a festeggiare i futuri impegnativi traguardi».

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